Lab ComPensa

Il nostro doposcuola per studenti con difficoltà di apprendimento, dalla primaria alle superiori. Aiuta nello studio e supporta le famiglie.

Tutor at Home

Il supporto individuale a casa per studenti con difficoltà scolastiche. Aiuta a sviluppare metodo di studio, strategie efficaci e maggiore autonomia.

Valutazione e Diagnosi

Un percorso per capire le difficoltà scolastiche o cognitive: il colloquio con la famiglia, il test con lo studente e la restituzione di una relazione chiara.
La nostra équipe è autorizzata da ATS BG per certificazioni DSA valide a scuola.

Psicoterapia

Percorsi per bambini, ragazzi e adulti che stanno vivendo un momento di difficoltà.
Uno spazio di ascolto e comprensione di sé, per ritrovare benessere e riscrivere la propria esperienza.

La Nostra Missione

Associazione ComPensa ONLUS

Aiutiamo chi ha difficoltà scolastiche, emotive e relazionali, con particolare attenzione a BES e DSA, attraverso progetti educativi, culturali e servizi di assistenza.
Offriamo supporto anche a chi vive difficoltà neuropsicologiche o sociali, con interventi personalizzati.

Promuoviamo inoltre progetti gratuiti e sconti per famiglie in difficoltà economica, perché tutti possano accedere al sostegno di cui hanno bisogno.

NEUROPSICOLOGIA

Un approccio che unisce mente e scienza per far emergere il potenziale di ognuno, rafforzando le abilità a partire dai propri punti di forza.

PSICOTERAPIA

E SOSTEGNO PSICOLOGICO

Percorsi personalizzati per affrontare il disagio, riscoprire le proprie risorse e ritrovare equilibrio e benessere.

PSICOPEDAGOGIA

Facilita l’apprendimento e le relazioni educative, creando contesti su misura per far crescere ogni bambino nel suo ambiente.

PROGETTI

Gli strumenti a portata di tutti!

Crediamo che ogni studente sia unico. Per questo mettiamo a disposizione risorse accessibili, inclusive e facili da usare, pensate per chi affronta Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) o ha Bisogni Educativi Speciali (BES). Il nostro obiettivo è abbattere le barriere e valorizzare i talenti. Perché quando gli strumenti sono giusti – e alla portata di tutti – nessun traguardo è troppo lontano.

Doposcuola Specialistico

Ogni settimana, in varie sedi, organizziamo incontri dedicati a bambini e ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado. Le attività sono pensate per supportare tutti gli studenti, inclusi quelli con DSA e BES, attraverso percorsi personalizzati e motivanti.

Lab Easy

Con Lab Easy, offriamo incontri settimanali pensati per studenti delle scuole superiori. La sede di riferimento è a Bergamo. Il percorso è studiato per fornire supporto allo studio, sviluppare un metodo efficace e affrontare con serenità le difficoltà scolastiche.

Tutor at Home

Tutor@home è un servizio di assistenza domiciliare individuale che, attraverso tutor specializzati, aiuta studenti con difficoltà scolastiche a sviluppare un metodo di studio efficace e a raggiungere maggiore autonomia. Centrale è la relazione educativa, che valorizza fiducia, dialogo ed emozioni, coinvolgendo anche genitori, insegnanti ed educatori per sostenere il percorso di crescita dello studente.

Incontri Individuali

Per chi ha bisogno di un supporto personalizzato, offriamo Incontri Individuali pensati ad hoc per lo studente. Ideali anche per ragazzi con DSA e BES, questi incontri permettono di lavorare in modo mirato su metodo di studio, organizzazione e materie specifiche, con il supporto costante di tutor specializzati.

Incontri con genitori e insegnanti

Il servizio di consulenza genitoriale supporta i genitori nel migliorare la relazione con i figli, fornendo strumenti e competenze per affrontare comportamenti problematici e rafforzare le proprie responsabilità educative. Parallelamente, la consulenza agli insegnanti favorisce il confronto e l’allineamento degli obiettivi educativi, creando un dialogo condiviso tra scuola e famiglia.

Aiutaci a fare la differenza

Con il tuo aiuto, offriamo supporto specialistico a studenti con difficoltà di apprendimento, garantendo un percorso scolastico più sereno e successo a lungo termine.

Aiuta uno Studente

Utenti

Professionisti

Progetti Attivi

Anni di Attività

Calendario

Le Nostre Attività Settimanali

Lun

Doposcuola Specialistico
DSA e BES

Elementari e Medie, Bergamo
14:45 – 16:45 Primo Turno
16:45 – 18:45 Secondo Turno

Doposcuola Specialistico
DSA e BES

Elementari e Medie, Pedrengo
14:45 – 16:45 Primo Turno
16:45 – 18:45 Secondo Turno

Mar

Doposcuola Specialistico
Lab Easy

Superiori, Bergamo
15:00 – 17:00 Primo Turno
17:00 – 19:00 Secondo Turno

Doposcuola Specialistico
Lab Easy

Superiori, Pedrengo
15:00 – 17:00 Primo Turno
17:00 – 19:00 Secondo Turno

Mer

Doposcuola Specialistico
DSA e BES

Elementari e Medie, San Paolo d’Argon
15:00 – 17:00 Primo Turno
17:00 – 19:00 Secondo Turno

Doposcuola Specialistico
DSA e BES

Elementari e Medie, Sorisole
15:00 – 17:00 Primo Turno
17:00 – 19:00 Secondo Turno

Gio

Doposcuola Specialistico
DSA e BES

Elementari e Medie, Pedrengo
14:45 – 16:45 Primo Turno
16:45 – 18:45 Secondo Turno

Ven

Doposcuola Specialistico
DSA e BES

Elementari e Medie, Alzano Lombardo
14:45 – 16:45 Primo Turno
16:45 – 18:45 Secondo Turno

Doposcuola Specialistico
DSA e BES

Elementari e Medie, Sorisole
14:45 – 16:45 Primo Turno
16:45 – 18:45 Secondo Turno

Sab

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ricarica le energie!

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FAQ

Domande Frequenti

Cosa si intende per Disturbi Specifici di Apprendimento?

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono disturbi evolutivi che compromettono in modo significativo e circoscritto alcune abilità scolastiche, in particolare lettura, scrittura e calcolo, pur lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Si distinguono in quattro categorie principali: dislessia (difficoltà nella decodifica del testo), disortografia (problemi con l’ortografia), disgrafia (problemi grafo-motori nella scrittura) e discalculia (difficoltà nelle abilità numeriche e di calcolo). I DSA sono di natura neurobiologica, si manifestano fin dalla nascita e possono variare nel tempo, presentando espressività diverse nelle varie fasi evolutive. Inoltre, spesso si associano ad altri disturbi neuropsicologici come l’ADHD.

La dislessia si caratterizza per lentezza e/o errori nella lettura, mentre la disgrafia coinvolge la qualità grafica e la fluidità della scrittura. La disortografia riguarda invece gli errori ortografici dovuti a difficoltà nella transcodifica linguistica. La discalculia interferisce sia con la cognizione numerica di base che con le procedure esecutive del calcolo scritto.

È fondamentale distinguere tra una semplice difficoltà e un disturbo: il DSA è innato, persistente e resistente a interventi didattici mirati, a differenza delle difficoltà transitorie che possono migliorare con il supporto scolastico. Adottare il termine “caratteristica” anziché “disturbo” può aiutare a ridurre la stigmatizzazione, valorizzando le differenze individuali e promuovendo un approccio educativo inclusivo.

Quando è possibile effettuare la diagnosi di DSA?

La diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) può essere formalizzata a partire dalla fine del 2° anno della scuola primaria per quanto riguarda dislessia e disortografia, poiché a quell’età si conclude l’istruzione formale del codice scritto. Per la discalculia, invece, la diagnosi è possibile solo al termine del 3° anno, al fine di evitare il rischio di falsi positivi, considerando che le competenze matematiche richiedono un tempo di consolidamento più lungo.

Tuttavia, già al termine del 1° anno della primaria, alcuni bambini possono mostrare segnali di rischio significativi, specialmente in presenza di fattori predisponenti come una storia di disturbi del linguaggio o una familiarità per DSA. In questi casi è possibile avviare una valutazione precoce con l’obiettivo di rilevare un sospetto di DSA e iniziare tempestivamente interventi di supporto. La letteratura evidenzia infatti come la diagnosi e gli interventi precoci siano tra i principali fattori in grado di migliorare la prognosi e favorire un percorso scolastico più sereno ed efficace.

Quali sono i fattori di rischio associati a DSA e/o allo sviluppo di DSA?

Tra i principali fattori di rischio associati allo sviluppo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) vi sono il disturbo del linguaggio in età precoce e la familiarità, cioè la presenza di un familiare di primo grado (come genitori o fratelli) con diagnosi di DSA.

Numerosi studi confermano che i bambini che presentano uno sviluppo linguistico atipico nei primi anni di vita, o che appartengono a famiglie con casi di DSA, hanno una maggiore probabilità di sviluppare difficoltà specifiche nell’apprendimento scolastico. Questi fattori non determinano con certezza l’insorgenza del disturbo, ma rappresentano importanti segnali predittivi da monitorare per poter intervenire tempestivamente.

Cosa garantisce la certificazione DSA?

Secondo la Legge 170/2010 e le Linee guida del MIUR (2011), le istituzioni scolastiche hanno il dovere di garantire il successo formativo degli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) attraverso interventi mirati. È fondamentale attuare una didattica individualizzata e personalizzata, modellata sulle specifiche modalità di apprendimento dell’alunno, tenendo conto delle abilità possedute e valorizzando le risorse cognitive non coinvolte dal disturbo. L’obiettivo è offrire percorsi educativi flessibili, efficaci e rispettosi delle differenze individuali.

Le scuole devono inoltre prevedere l’uso di strumenti compensativi (come sintesi vocali, mappe concettuali, calcolatrici, ecc.) e misure dispensative, ossia l’esonero da alcune attività non essenziali, per evitare sovraccarico e disagio. Tali strumenti devono essere accompagnati da un’adeguata formazione all’uso da parte dell’alunno e da un monitoraggio continuo per valutarne l’efficacia.

Particolare attenzione è rivolta all’insegnamento delle lingue straniere, dove sono previste strategie specifiche o, nei casi più gravi, la possibilità di esonero. In tal caso, però, lo studente potrà accedere solo a un’attestazione finale e non al diploma. Infine, sono garantite modalità di verifica e valutazione adeguate in tutte le fasi del percorso scolastico e universitario, compresi esami di Stato e universitari.

Cosa si intende per didattica individualizzata e personalizzata?

La Legge 170/2010 pone particolare enfasi sull’importanza della didattica individualizzata e personalizzata per garantire il diritto allo studio degli alunni con DSA, sottolineando che il successo formativo non dipende solo dall’uso di strumenti compensativi e misure dispensative, ma anche – e soprattutto – dall’adozione di metodologie didattiche mirate. I termini “individualizzata” e “personalizzata”, però, non sono sinonimi e rispondono a logiche educative differenti.

La didattica individualizzata è finalizzata al raggiungimento di obiettivi comuni a tutti gli studenti, ma prevede l’adattamento delle metodologie in base alle caratteristiche del singolo, promuovendo il recupero o il potenziamento di abilità specifiche. È uno strumento utile per lavorare sul metodo di studio e sulle strategie compensative, e può essere realizzata anche all’interno del contesto classe.

La didattica personalizzata, invece, si concentra sull’unicità dell’alunno e prevede obiettivi differenziati costruiti sulle sue specifiche potenzialità, considerando soprattutto la dimensione qualitativa dei bisogni educativi. Essa si attua attraverso strategie flessibili come l’uso di mediatori didattici e la valorizzazione degli stili di apprendimento. Insieme, le due forme di didattica creano un contesto favorevole che permette agli studenti con DSA di sviluppare al meglio le proprie capacità e raggiungere traguardi scolastici significativi.

Cosa si intende per strumenti compensativi e misure dispensative?

La Legge 170/2010 impone alle istituzioni scolastiche di adottare strumenti compensativi e misure dispensative a seguito della certificazione di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), per garantire un accesso equo all’apprendimento. Gli strumenti compensativi sono ausili didattici e tecnologici che supportano o sostituiscono le abilità compromesse, come la sintesi vocale (per la lettura), il registratore (per prendere appunti), il correttore ortografico, la calcolatrice e strumenti come mappe concettuali e formulari. Si distinguono in specifici, legati direttamente alla funzione deficitaria, e non specifici, che supportano abilità accessorie come la memoria procedurale. Questi strumenti non semplificano il compito dal punto di vista cognitivo, ma rimuovono l’ostacolo legato al disturbo; per questo è fondamentale che i docenti accompagnino l’alunno nell’acquisizione e nell’uso efficace di tali strumenti.

Le misure dispensative, invece, prevedono l’esonero da alcune prestazioni ritenute non essenziali o inefficaci per l’apprendimento nel caso specifico, come la lettura ad alta voce di brani lunghi per un alunno con dislessia. Tra le misure più comuni figurano la concessione di più tempo per le prove (generalmente il 30% in più) e la riduzione dei contenuti. Tuttavia, queste misure devono essere applicate con cautela e sempre in funzione dell’effettiva incidenza del disturbo, per evitare percorsi facilitati non giustificati che possano compromettere il raggiungimento degli obiettivi formativi. L’obiettivo resta quello di garantire pari opportunità, senza abbassare il livello degli apprendimenti previsti.

Come deve comportarsi un professore di fronte a un alunno con DSA?

La valutazione scolastica degli alunni con DSA, sia periodica che finale, deve essere coerente con gli interventi pedagogico-didattici messi in atto e rispettosa delle loro specifiche modalità di apprendimento. Le istituzioni scolastiche sono chiamate ad adottare strategie valutative inclusive, che permettano allo studente di esprimere il proprio livello di apprendimento, garantendo condizioni favorevoli in termini di tempi, modalità e formato delle prove, così da non penalizzare le abilità compromesse dal disturbo.

In particolare, l’attenzione deve essere rivolta alla comprensione e padronanza dei contenuti disciplinari, più che alla correttezza formale nelle abilità deficitarie. Per quanto riguarda le prove scritte di lingua straniera, esse devono essere adattate per risultare compatibili con le difficoltà specifiche del DSA, sia nella struttura che nei criteri di valutazione, evitando che la difficoltà tecnica interferisca con la reale valutazione delle competenze acquisite.

Cosa è il Piano Didattico Personalizzato (PDP)?

A seguito della certificazione di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), la famiglia deve presentare la relativa documentazione alla segreteria scolastica. In base alla Legge 170/2010, la scuola è tenuta a redigere, entro il primo trimestre dell’anno scolastico, un Piano Didattico Personalizzato (PDP). Questo documento riporta dati anagrafici dell’alunno, tipologia del disturbo, attività didattiche individualizzate e personalizzate, strumenti compensativi, misure dispensative, modalità di verifica e criteri di valutazione. Il PDP rappresenta un patto educativo tra scuola e famiglia, volto a condividere e documentare strategie didattiche efficaci per il successo formativo dell’alunno.

Il coinvolgimento della famiglia è fondamentale nella stesura del PDP, soprattutto per condividere osservazioni legate all’esperienza scolastica e a eventuali percorsi extrascolastici dello studente. La Circolare Ministeriale n.8 del 6/3/2013 sottolinea che il PDP non può essere ridotto a un elenco di misure dispensative e strumenti compensativi, ma deve essere uno strumento progettuale, che definisca con chiarezza le competenze attese e le modalità per raggiungerle. Il documento va compilato dai docenti del consiglio di classe, con il possibile supporto di uno specialista, e deve essere firmato dal Dirigente scolastico (o un suo delegato), dai docenti e dalla famiglia. In caso di esame di Stato, la certificazione diagnostica deve essere consegnata entro il 30 marzo dell’anno scolastico in corso.

Quali misure sono previste in ambito universitario per ragazzi con DSA?

Durante l’età evolutiva, gli studenti con DSA possono sviluppare strategie di compensazione funzionale che migliorano significativamente le loro prestazioni. Tuttavia, il substrato neurobiologico del disturbo rimane e può continuare a influenzare il percorso accademico, richiedendo sforzi aggiuntivi e strumenti adeguati. Nonostante queste difficoltà, con il giusto supporto è possibile per questi studenti conseguire titoli accademici di livello anche elevato, realizzando appieno le proprie potenzialità cognitive.

La Legge 170/2010, all’art. 5 comma 4, garantisce agli studenti con DSA adeguate forme di verifica e valutazione durante tutto il percorso scolastico e universitario, comprese le prove di ammissione e gli esami di Stato. Gli Atenei sono tenuti a garantire accoglienza, tutoraggio, adattamento didattico e monitoraggio continuo delle strategie adottate. Per le prove di ammissione a corsi a numero chiuso, è previsto un tempo aggiuntivo fino al 30%, mentre per gli esami universitari si possono applicare misure dispensative (come privilegiare prove orali, ridurre il numero di esercizi scritti, valutare i contenuti più che la forma) e strumenti compensativi (registrazione delle lezioni, testi digitali, sintesi vocale, correttori ortografici, ecc.). L’obiettivo è sempre quello di garantire pari opportunità nel dimostrare le competenze, senza sminuire il valore degli obiettivi formativi.

Quali sono i consigli per la famiglia di un alunno con DSA?

Nel percorso di riconoscimento e gestione di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), la collaborazione tra famiglia e scuola è fondamentale. Se è la famiglia a rilevare per prima segnali di difficoltà, può informare la scuola e richiedere un periodo di osservazione; viceversa, se sono i docenti a notare difficoltà persistenti, devono comunicarlo alla famiglia. In entrambi i casi, la famiglia ha un ruolo attivo e articolato.

Essa può attivarsi autonomamente o su segnalazione della scuola per richiedere una valutazione diagnostica presso strutture abilitate, secondo quanto previsto dall’art. 3 della Legge 170/2010, e successivamente consegna la diagnosi alla segreteria scolastica affinché venga protocollata. Dopo la certificazione, partecipa alla stesura e condivisione del Piano Didattico Personalizzato (PDP), firmando il patto educativo/formativo che autorizza l’uso degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste.

Oltre agli aspetti formali, la famiglia ha un ruolo educativo e motivazionale: supporta il figlio nello studio, verifica lo svolgimento dei compiti e dei materiali scolastici, promuove l’autonomia e mantiene una visione formativa, e non solo valutativa, del percorso scolastico. È inoltre essenziale che la scuola mantenga un dialogo costante e professionale con la famiglia, aggiornandola sulle strategie adottate, i risultati raggiunti, eventuali difficoltà e ricalibrature necessarie, per costruire insieme un percorso di apprendimento efficace, sereno e inclusivo.

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